Femminilità

"La prima volta che si rimise alla guida della sua macchinina provò una gioia incontenibile, era felice: vedeva il cielo azzurro come non lo aveva mai visto, le nuvole come tante faccine buffe, l’erba verde nei prati, gli altri automobilisti che correvano. Era così grande la sua gioia che dovette fermarsi, scendere dall’auto e respirare aria a pieni polmoni. E sentire dentro la gratitudine per essere viva e vera..." di Raffaella Patrini

 

C’era una volta una donna che finalmente aveva fatto pace con il suo seno… finalmente le piaceva anzi, si era anche accorta che era molto apprezzato. Per anni aveva pensato di ridurre le sue dimensioni ma ora lo trovava bello così.

D’improvviso se lo ritrovò malato, molto malato, così malato che fu necessario asportare completamente tutto il destro.

Al risveglio dopo l’intervento chirurgico avvertiva un forte dolore fisico dove non c’era più nulla ed una grande rabbia con se stessa… con il mondo… con la sorte.

Su quel tavolo operatorio aveva lasciato un pezzo del suo corpo e pensava di aver perso anche il suo senso della vita, la sua femminilità.

Poi le cure disastrose e lunghe accompagnate da dolore, vomito, testa pelata, gonfiore del viso e del corpo. La prima doccia, rimandata oltre il consentito, per la paura segreta di vedersi, toccarsi, scoprirsi tanto diversa.

La vergogna nel mostrarsi con un seno solo, anche in casa, iniziò a chiudersi in bagno per essere sicura di non essere vista, sentiva il suo corpo martoriato per sempre.

Si sentiva persa… era stata privata della sua femminilità.

Finalmente come a volte succede, toccato il fondo si inizia la risalita e la donna circondata da tanto affetto di parenti amici e colleghi ma soprattutto anche grazie all’incontro con altre donne che avevano il suo stesso problema, ritrovò la forza di “rinascere”.

La prima volta che si rimise alla guida della sua macchinina provò una gioia incontenibile, era felice: vedeva il cielo azzurro come non lo aveva mai visto, le nuvole come tante faccine buffe, l’erba verde nei prati, gli altri automobilisti che correvano. Era così grande la sua gioia che dovette fermarsi, scendere dall’auto e respirare aria a pieni polmoni. E sentire dentro la gratitudine per essere viva e vera.

Avrebbe voluto gridare a tutti che femminilità è un modo di essere dentro… non fuori.

Femminilità fa rima con: profondità, sensibilità, maternità.

Ma anche se non fa rima con acutezza, accuratezza, intelligenza.

Femminilità non è due seni… non è nemmeno uno, è un modo di sentire e di vivere.

Che scoperta meravigliosa!

Si sentiva come una rosa senza qualche petalo ma pur sempre una rosa.

Si sentiva semplicemente una persona, anzi Lei: quella tollerante, concreta, affidabile, spiritosa, innamorata della vita.

In fondo, da un punto di vista fisico, non era mai stata adeguata al modello delle riviste patinate, pochi uomini erano impazziti per lei, lei stessa non si amava molto. Tutti però apprezzavano i suoi pensieri, le sue attenzioni, la sua simpatia.

L’aspetto non si sceglie nemmeno alla nascita, ma nella vita si possono scegliere: i sentimenti, l’intelligenza, lo spirito e la voglia di scoprirsi e stupirsi per tutte le cose belle che comunque ci circondano.

Ora finalmente sentiva dentro una consapevolezza diversa, un desiderio di gustare ogni cosa, di apprezzare ogni cosa ma prima di tutto di abbracciarsi forte… forte e di abbracciare.

Col passare del tempo la donna si rese conto che “niente succede per caso” e la sua esperienza per quanto dolorosa e distruttiva l’aveva portata a vivere in modo più completo anche le piccole cose di ogni giorno gustando e cercando ciò che di bello e semplice accade davvero ogni giorno!

Imparò anche a non sprecare tempo ed energia nel cercare di affrontare e risolvere problemi inutili, così si ritrovò più serena di prima e con maggiori energie per vivere pienamente se stessa, i suoi affetti, le sue amiche e per fare alcune delle cose che le piacevano davvero.

Si rese conto che le donne sono esseri femminili meravigliosi, pieni di risorse e di energie che riescono, quando lo vogliono davvero, a rinascere dalle ceneri… come la fenice.

Ed iniziò a pensare che essere donna… anzi essere femminili, è una grossa fortuna!