Il macigno

"Il fiume è terrorizzato ma nella paura non si perde di coraggio, anzi trova quella forza che mai avrebbe pensato di possedere.

Cerca di arginare il macigno, devia il proprio corso.

Con fatica la sua acqua si fa largo fra nuovi prati, cade da dirupi, fa mille insenature.

Scopre che esistono tanti luoghi più belli di quelli che conosceva, tanti fiori più colorati, alberi sconosciuti e corre..." di Alessandra Bindocci

 Il fiume scorre lento nel suo letto. Il viaggio è monotono.

Il fiume attraversa boschi, pianure, accarezza fiori, fa rotolare sassi, luccica sotto i raggi del sole e diventa scuro se nel cielo ci sono nubi.

Non sa bene dove deve andare, ma è bello scorrere e dietro ogni insenatura si apre un nuovo paesaggio.

Il viaggio continua nella tranquillità e sembra infinito.

All’improvviso un temporale come uno dei tanti già visti che subito passa e lascia il posto al rassicurante raggio del sole.

Ma un grosso macigno si stacca dalla montagna ed ostruisce il regolare corso del fiume…

Cosa accade?... Cosa faccio?...

Il fiume è terrorizzato ma nella paura non si perde di coraggio, anzi trova quella forza che mai avrebbe pensato di possedere.

Cerca di arginare il macigno, devia il proprio corso.

Con fatica la sua acqua si fa largo fra nuovi prati, cade da dirupi, fa mille insenature.

Scopre che esistono tanti luoghi più belli di quelli che conosceva, tanti fiori più colorati, alberi sconosciuti e corre, corre formando improvvise cascate e scegliendo continuamente nuovi percorsi.

È vivo ed ha voglia di vivere.

Dopo un lungo periodo di nuove e sconosciute vie ritrova finalmente il suo vecchio e sicuro letto.

Il fiume fa un respiro di sollievo.

“Tutto è passato. Ora posso continuare la mia corsa tranquillo e sicuro come prima del macigno. Ce l’ho fatta. Tutto è passato”. Pensa.

Ma è davvero così?

Il macigno l’ha cambiato.

Il fiume è tornato a scorrere fra i sassi e i fiori che aveva sempre conosciuto.

Tutto è piatto e normale.

Ma cosa c’è che lo tormenta?

Il macigno

Ora sa che in qualsiasi momento può ristaccarsi dalla montagna e ostruire il suo viaggio e guarda timoroso l’approssimarsi di un’insenatura o una nuvola in cielo che fa presagire un temporale.

Ha paura della paura.

E la prossima volta, se accade, riuscirà ancora a deviare il suo corso facendosi spazio fra la natura sconosciuta o intorno al macigno formerà un grande pantano senza uscita?